Responsabilità Medica Legge Gelli tra tutela del paziente e criticità

Responsabilità Medica Legge Gelli tra tutela del paziente e criticità

Foto da unione consumatori 

La legge n. 24/2017, nota come legge Gelli, segna un punto di svolta significativo nella disciplina della responsabilità medica in Italia. Con l’obiettivo di ristabilire un corretto rapporto tra medici e pazienti e garantire cure sicure, la normativa introduce un modello di gestione del rischio clinico che mira a prevenire eventi avversi, riducendo al contempo i costi legati alla conflittualità in ambito di malpractice.

Uno degli aspetti più rilevanti della legge è la definizione della responsabilità sanitaria. La normativa stabilisce un regime “a doppio binario”: le strutture sanitarie e i medici che operano in libera professione sono soggetti a responsabilità contrattuale, mentre i medici dipendenti e chi lavora all’interno del Servizio Sanitario Nazionale si trovano a dover rispondere secondo la responsabilità extracontrattuale. Questo cambiamento elimina i precedenti contrasti interpretativi e chiarisce le responsabilità degli operatori sanitari.

Inoltre, l’articolo 6 della legge introduce nel Codice Penale l’articolo 590-sexies, che prevede la responsabilità colposa dell’operatore sanitario in caso di morte o lesioni personali del paziente. Se il medico dimostra di aver rispettato le linee guida o le buone pratiche clinico-assistenziali, la sua responsabilità può essere esclusa.

Un altro diritto fondamentale riconosciuto ai pazienti è quello di accedere alla propria cartella clinica. Ogni paziente ha il diritto di richiederne una copia, che deve essere fornita entro 30 giorni dalla richiesta, con la possibilità di essere assistiti da delegati, eredi o tutori legali. Le strutture sanitarie sono obbligate a conservare la documentazione sanitaria e a rilasciarne copia, garantendo così la trasparenza necessaria nel rapporto medico-paziente.

Tuttavia, la legge Gelli non è esente da criticità. Una delle preoccupazioni principali è che, a causa dell’aumento della responsabilità legale, i medici potrebbero diventare più cauti e riluttanti a prendere iniziative, temendo ripercussioni legali in caso di complicazioni. Questo potrebbe portare a un approccio più conservativo nella pratica medica, limitando l’innovazione e la personalizzazione delle cure. Inoltre, il timore di contenziosi potrebbe influenzare negativamente la relazione tra medico e paziente, creando un clima di sfiducia.

In questo contesto, è importante sottolineare che gli studi legali possono svolgere un ruolo cruciale nell’assistere i pazienti. Professionisti del settore legale possono fornire consulenze mirate, aiutando i pazienti a comprendere i propri diritti e a navigare nel complesso sistema normativo. Inoltre, possono supportarli nella richiesta di risarcimenti in caso di malpractice, garantendo che le loro istanze siano adeguatamente rappresentate.

Con queste innovazioni, la legge Gelli si propone di garantire un sistema sanitario più equo e sostenibile, in cui i diritti dei pazienti sono tutelati e gli operatori sanitari possono operare in un contesto di maggiore certezza giuridica, ma sarà fondamentale monitorare le conseguenze pratiche di queste disposizioni per garantire un equilibrio tra tutela e innovazione nella medicina.

Dott. Fabio Castaldi

Redazione

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